Piano rivestito in breccia Semesanto

→ Sculture di Giuseppe Ducrot, Roma 2021

Piano rivestito in breccia Semesanto che raffigura la crocefissione di Cristo sul Gòlgota o Calvario.

La breccia detta Semesanto dagli scalpellini romani è una roccia sedimentaria clastica metamorfosata proveniente dall’isola di Skyros, nelle Sporadi Settentrionali (Egeo nord occidentale, Grecia).

È una varietà della breccia di Settebasi (marmor scyreticum), riconoscibile per i piccoli clasti, allungati e ben definiti, e per la presenza di schegge sparse color gesso. Di consistenza friabile, l’estrazione era in blocchetti al contrario del Settebasi di cui ci sono testimonianze di grandi blocchi e colonne.

Il termine Semesanto, noto sin dal Rinascimento, deriva dai confetti rivestiti di zucchero noti come “semesanto”.

La breccia di Settebasi e rocce decorative provenienti dalla stessa isola ebbero in epoca romana imperiale un certo successo di mercato, non costando molto rispetto ad altre qualità più costose come il Porfido o Serpentino (vedi le tariffe dell’Editto di Diocleziano) e offrendo una piacevole varietà cromatica.

Il suo impiego è ben testimoniato a Roma, nei centri vesuviani (Pompei, Ercolano, Stabia) e a Piazza Armerina nella villa romana del Casale.

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