ARPOCRATE

Arpocrate, figlio di Iside e Serapide, corrisponde a Horus bambino ed è legato al sole nascente. Nell’arte egizia è raffigurato come un fanciullo nudo con il cranio rasato, una treccia laterale e un dito alla bocca. I Greci e i Romani lo trasformarono in un bambino simile a Eros, con capelli ondulati e un fiore di loto sul capo.
Associato al silentium iniziatico nella filosofia gnostica, Arpocrate venne anche accostato a Dioniso e Apollo. Spesso porta la nebride e si appoggia a un tronco di vite, simboli di fertilità e rinascita. In alcune rappresentazioni tiene una cornucopia, segno di abbondanza.

In Italia sono state trovate diverse statuette di Arpocrate ma poche iscrizioni, indice di un culto secondario.

Il suo nome compare accanto a quello di Apollo e Horus, mostrando l’unione di elementi greci, egizi e alessandrini.

Nella triade ellenistica è raffigurato con Iside e Serapide, seduto sulle ginocchia della madre o al suo fianco.

 

FONTE: B. de Rachewiltz, A. M. Partini – ROMA EGIZIA: culti, templi e divinità egizie nella Roma Imperiale – Edizioni mediterranee Roma

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